Eataly: il lusso della qualità a portata di mano

31 Mar

ANTITRUST: ISTRUTTORIA SU AUMENTI PREZZI PASTA

Eataly è una catena alimentare di punti vendita di medie e grandi dimensioni specializzati nella vendita di generi alimentari tipici e di alta qualità.

Fondata da Oscar Farinetti, Eataly rientra nel filone culturale di riscoperta delle radici enogastronomiche italiane ed è controllata per il 60% dal fondatore e per il restante 40% da alcune cooperative del sistema Coop.

Il 26 gennaio 2007,a Torino, in uno spazio nato dalla ristrutturazione di una vecchia fabbrica della Carpano è stato inaugurato il primo punto vendita di Eataly, ovvero il primo centro dove poter percorrere itinerari del gusto, ma non solo. Eataly offre ai propri clienti, infatti, anche la possibilità di frequentare corsi di educazione alimentare o corsi di cucina con i grandi chef del territorio. Lo spazio per la ristorazione, articolato in otto aree tematiche, offre la possibilità di degustare ogni giorno cibi di alta qualità direttamente sul posto, oppure di portare a casa numerose specialità preparate direttamente dalla gastronomia.

Da quel giorno in poi sono stati aperti altri 10 punti vendita Eataly tra Italia, Giappone e Stati Uniti. Attualmente sono in fase di apertura altri punti vendita nel centro storico di Firenze, come anche a Bari, Chicago, Los Angeles, Toronto, Londra, Istanbul e San Paolo.

0-977901259_612684_olio2Gli obiettivi di Eataly

Eataly nasce con l’intento di smentire l’assunto secondo il quale i prodotti di qualità costituiscono una classe merceologica a se stante e alla portata di una ristretta cerchia di privilegiati, poiché spesso cari o difficilmente reperibili.

Il marchio riunisce un gruppo di piccole aziende che operano nei diversi comparti del settore enogastronomico: dalla celebre pasta di grano duro di Gragnano alla pasta all’uovo Langarola, dall’acqua delle Alpi Marittime al vino piemontese e veneto, dall’olio della riviera di Ponente ligure alla carne bovina, e ancora salumi e formaggi della tradizione italiana. Eataly riesce dunque a proporre il meglio delle produzioni artigianali a prezzi assolutamente avvicinabili, riducendo all’osso la catena di distribuzione e vendita dei prodotti, eliminando i vari anelli intermedi della catena, con l’obiettivo di creare un rapporto diretto tra il produttore e il distributore finale. Eataly mira ad incrementare la percentuale di consumatori che si alimentano con consapevolezza, scegliendo prodotti di prima qualità e dedicando una particolare attenzione alla provenienza e alla lavorazione delle materie prime. Ad oggi, infatti, la percentuale di popolazione che assume un atteggiamento di questo tipo nei confronti di ciò che mangia è ancora molto bassa ed è ripartita tra coloro che detengono un alto potere d’acquisto e tra i pochi intenditori che hanno già ben presente il valore dei prodotti sani e tradizionali.

La filosofia che Eataly adotta in questo senso è duplice: da un lato,si trova l’offerta dei prodotti sia sotto forma di distribuzione, che sotto forma di opportunità di ristorazione, mentre dall’altro si offre un servizio impostato sulla didattica e articolato in corsi di cucina, degustazioni, corsi sulla conservazione corretta dei cibi e didattica per i bambini.

Quest’ultimo aspetto riassume la vera originalità di Eataly e costituisce il punto di partenza per instillare nel consumatore una corretta percezione della qualità, che sia in grado di muovere le sane leve del gusto, così da rendere l’essere umano più appagato e felice, poiché “mangiare bene aiuta a vivere meglio”.italian_products

Eataly vuole provare a percorrere una nuova strada nel sistema della distribuzione alimentare e della commercializzazione dei migliori prodotti artigianali, ispirandosi a parole chiave quali sostenibilità, responsabilità e condivisione. Vuole dimostrare l’esistenza della possibilità di offrire a un pubblico ampio di consumatori cibi di alta qualità a prezzi sostenibili, comunicando, al tempo stesso, i criteri produttivi, il volto e la storia di tanti produttori che costituiscono il meglio dell’enogastronomia italiana.

 

The Institute for the Protection of Italian Manufacturers – ITPI

28 Mar

made%20in%20italyThe Association of Italian Manufacturers, later called Institute for the Protection of Italian Manufacturers, was born in 1999 with the aim of safeguarding, enhancing and promoting products that are entirely made in Italy.

Over the years, in order to safeguard this kind of goods, the Institute has created several ways and means of which the most important was the setting up of the “100% Made in Italy” Certificate (2002) and the establishment of the National Register of Italian Manufacturers.

But the Institute went even further. In order to promote Italian manufacturing, it committed itself to creating a solid system of exchanging information between manufacturers and consumers, such as:

– the “Made In Italy Observatory”, a Website that provides information concerning the “Made in Italy” sector;

– “Produttori.net”, a Website that gives consumers information on new collections, products;

– “Produttoritaliani.org”, a Website that find4_1_~1s, selects and communicates potential clients to Italian manufacturers;

– the Raffaello Award – in Italian “Premio Raffaello”, established in 2009 in order to award the manufacturers that every day, through their high quality work, contribute toward safeguarding, enhancing and promoting the “Made in Italy” mark.

Last but not least, the “Made in Italy” Ethical Code.

L’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani – ITPI

28 Mar

12128109-vector-illustration-of-single-isolated-made-in-italy-iconL’Associazione dei Produttori Italiani, che verrà denominata “Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani – ITPI”, nasce nel 1999. La sua missione è quella di tutelare, valorizzare e promuovere i prodotti di origine interamente italiana.

Nell’ambito della tutela, l’Istituto ha elaborato, nel corso degli anni, numerose proposte di legge che sono state poi sottoposte agli organi competenti. Prima fra tutte, nel 2002, l’istituzione della Certificazione “100% Made in Italy” e l’introduzione del Registro Nazionale dei Produttori Italiani.

Ma le iniziative dell’ITPI non si fermano certo qui. Nell’ambito della promozione, l’Istituto si è posto l’obiettivo di creare una serie di strumenti volti ad edificare una solida rete di scambio di informazioni tra i produttori, gli enti appartenenti al Sistema di Certificazione e di consumatori:

– l’“Osservatorio Made In”, un portale Web con lo scopo di rilevare e comunicare tutte le notizie di particolare interesse relative al settore “Made in Italy”;

– Produttori.net, il sito Web che trasmette ai consumatori le informazioni relative alle nuove collezioni, ai nuovi prodotti e ai vari campionari;

– Produttoritaliani.org, un sistema inverso al precedente volto ad individuare, selezionare e comunicare ai produttori italiani i potenziali clienti;made%20in%20italy

– Premio Raffaello, istituito nel 2009, al fine di riconoscere e premiare le personalità italiane che, ogni giorno, attraverso il loro lavoro di alta qualità, contribuiscono alla tutela, alla valorizzazione ed alla promozione del “Made in Italy”.

Un ultimo, ma fondamentale elemento messo a disposizione dall’Istituto, è costituito dal Codice Etico del “Made in Italy”.

Le eccellenze del “Made in Italy”

20 Mar

1280_imgm4dZxm” (…) il nostro più che un popolo è una collezione. Ma quando scocca l’ora del pranzo, seduti davanti a un piatto di spaghetti, gli abitanti della Penisola si riconoscono italiani … Neanche il servizio militare, neanche il suffragio universale, (non parliamo del dovere fiscale), esercitano un uguale potere unificante. L’Unità d’Italia, sognata dai padri del Risorgimento, oggi si chiama pastasciutta”. 

Se si parla di “Made in Italy”, non si può non parlare di eccellenza, o per meglio dire, non si può non parlare delle “eccellenze” del “Made in Italy”.

Si tratta di quei prodotti che costituiscono il vanto e l’orgoglio della produzione italiana, il motivo per cui il “Made in Italy” si è fatto strada nel mondo; la testimonianza che, quando la qualità sposa la tradizione e la passione del fare italiano, nasce un qualcosa di unico, per non dire eccellente.

Proprio perchè così importanti, l’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani ha scelto di salvaguardare queste “eccellenze”. Solo se realizzati adottando la metodologia e le materie prime indicate dall’Istituto, si può parlare infatti di vera pizza e pasta “Made in Italy”.

ImmaginiUpload_PIZZAStando a quanto stabilito dall’Istituto, la pizza è un prodotto gastronomico che ha per base un impasto composto da lievito, acqua e farina di frumento che, a seguito di una lievitazione di almeno ventiquattro ore, viene lavorato fino all’ottenimento di una forma piatta, da cuocere poi al forno e condire a piacimento.

 

Come è nato il “Made in Italy”

19 Mar

Immagine-catalogo-60-anni-di-made-in-Italy-PH-Simone-SantinelliIl marchio “Made in Italy” nasce nel 1990, ma paradossalmente al significato prestigioso che detiene attualmente, le sue origini non sono poi così nobili.

Negli anni Sessanta, infatti, l’indicazione di provenienza veniva imposta ai produttori italiani da parte degli importatori europei, ed in particolare tedeschi e francesi e per lo più a prodotti tessili e calzaturieri, in modo tale che i consumatori stranieri fossero consapevoli dell’acquisto di prodotti che non erano stati realizzati in patria.

Si dà il caso, infatti, che nel periodo del Dopoguerra, Germania, Inghilterra e Francia avessero già scartato la tipologia di manifattura tessile e calzaturiera, in quanto industria “povera”, più adatta a paesi non sviluppati tecnologicamente. Non per nulla, attualmente i prodotti tessili sono a stragrande maggioranza etichettati con origini asiatiche o est-europeo.

Perciò, proprio a causa del tardo abbandono di questo tipo di industrie nel nostro Paese, il marchio “Made in Italy”, un tempo simbolo di scarsa qualità, ha continuato a vivere, trasformandosi nel simbolo d’eccellenza che è oggi.